“Quando un
bambino va a scuola è come se fosse portato nel bosco, lontano da casa. Ci sono
bambini che si riempiono le tasche di sassolini bianchi, e li buttano per
terra, in modo di saper trovare la strada di casa, anche di notte, alla luce
della luna; ci sono bambini che non riescono a fare provviste di sassolini, e
lasciano delle briciole di pane secco come tracce per tornare a casa.”
(Canevaro, 1976)
L’AMBIENTAMENTO AL NIDO D’INFANZIA
Appunti sull’ambientamento e nuovi inserimenti
I
bambini già inseriti hanno
la possibilità nei primi giorni, senza ancora la presenza dei nuovi compagni, di
riappropriarsi degli spazi, fare il passaggio di sezione e ristabilire
relazioni tra bambini e tra bambini ed educatori, riallacciare intese, di
ricostruire tempi e rituali del quotidiano modificati dalle variabili della
chiusura estiva e dell’assenza dei compagni più grandi dell’anno precedente.
Il reinserimento è comunque graduale per i
primi tre giorni, ma riprende da subito il momento di cura e condivisione del pranzo.
Sono i bambini già inseriti che accolgono i
nuovi compagni e rappresentano uno stimolo interessante per i nuovi bambini.
L’inserimento al nido è considerato uno degli eventi più
significativi nella vita delle bambine e dei bambini, delle famiglie e anche
del personale educativo e ausiliario del nido d’infanzia.
L’organizzazione di rapporti graduali tra
bambini, genitori e nido, favorisce un ambientamento ed un
adattamento positivo del bambino e del genitore alla nuova situazione,
modulando stili di rapporto interpersonale con le educatrici per creare un
clima di familiarità.
L’inserimento costituisce anche un processo
emotivo e psicologico che deve consentire il passaggio dalla relazione
madre/padre bambino ad uno spazio comunicativo più allargato.
L’interiorizzazione di questi legami di
attaccamento con la figura familiare, consente al bambino di sentirsi sicuro
anche quando queste figure familiari non sono presenti, perché si verifica una
fiduciosa attesa del loro ritorno.
I bambini che vanno al nido hanno bisogno di
elaborare il senso della continuità e della persistenza personale, intendendo
continuità e persistenza non come assenza di mutamenti, ma come mantenimento
dell’collegamento fra eventi che mutano.
I rapporti degli educatori con le famiglie,
le strategie di comunicazione e di accoglienza, la capacità relazionale come
forte investimento educativo, in un momento così delicato come quello
dell’inserimento, la gradualità e la modulazione dei contenuti ecc, consentono
ai genitori ed ai bambini quella visione amichevole e familiare del nido di cui
si ha bisogno nel momento forte della transizione.
Ogni inserimento è individualizzato,
la nostra organizzazione prevede il massimo di due settimane di inserimento: la
prima settimana di conoscenza dove i genitori accompagnano i bambini; in
piccoli gruppi per permettere alle famiglie e ai bambini di conoscere i diversi
momenti della giornata privilegiando i momenti di cura: il cambio, i momenti di
condivisione dei pasti/merenda, la ninna. Nella seconda settimana
l’ambientamento, senza i genitori, è graduale e costante fino ad arrivare
all’orario richiesto.
Silvia Cribillero
Coordinatrice
pedagogica e responsabile del servizio
Nido d’infanzia AMIGOS (di AMICI SRL)